Buduàr Zero – pdf
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Il numero zero dell’Almanacco dell’arte leggera.
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Descrizione
È nato Buduàr, scritto così come si pronuncia, l’Almanacco dell’arte leggera, un giornale mensile che si occupa di umorismo disegnato e scritto, di satira politica e di costume, ma che non si acquista in edicola, poiché lo si trova e lo si può leggere sul web.
La rivista si sfoglia ed è impaginata come un giornale cartaceo, ma vive online, distinguendosi nettamente dai numerosi siti web umoristici e dagli ancor più numerosi blog.
Il proposito è quello di riproporre lo spirito dei vecchi e rimpianti giornali umoristici, modernizzandolo e adattandolo al mondo di internet, in un periodo in cui altri giornali tradizionali stentano a vivere, a causa dei cronici problemi finanziari, di distribuzione, ma anche di idee.
Buduàr strizza l’occhio, insomma, alle gloriose testate umoristiche del passato come Il Travaso delle idee, il Marc’Aurelio, Il Becco giallo, ma anche il francese Hara-Kiri, l’inglese Punch e altri giornali che hanno segnato la storia della satira, caratterizzandosi per le sue pagine dalla ‘carta virtuale’ giallina, da vecchia rivista trovata su una bancarella, ma impaginata con criteri moderni che si sposano bene con l’essenzialità e la dinamicità del web.
L’idea di una rivista di questo tipo, dove si pubblicano vignette, racconti, monografie di autori, aforismi e articoli su rassegne di satira, è stata partorita da Alessandro Prevosto, in arte Palex, sanremese, umorista e curatore del sito Palexhumor, che raccoglie storia, notizie, recensioni e biografie riguardanti l’arte dell’umorismo in tutte le sue forme. Palex ha unito le proprie energie a quelle di Dino Aloi, vignettista torinese, editore (Il Pennino) che ha al suo attivo oltre duecento pubblicazioni di storia dell’umorismo. Dirigono il giornale insieme e di comune accordo e grazie alla collaborazione amichevole di numerosi autori, dalle firme più note della satira alle nuove leve, hanno dato vita a un giornale vivace e ricco di contenuti.
Il logo della testata è un divano, arredo di ogni buduàr che si rispetti, e viene interpretato graficamente e umoristicamente su ogni copertina da un disegnatore diverso, in un divertito alternarsi di idee e stili.
Molte sono le firme presenti sul giornale: i componenti della redazione Mirko Amadeo, Carlo Squillante (autore del nome e della testata), Marco De Angelis (che ha realizzato la prima copertina) e Milko Dalla Battista, e l’allegra schiera dei collaboratori più o meno continuativi come Emilio Isca, Lucio Trojano, Lido Contemori, Margherita Allegri, Giuliano Rossetti, Franco Bruna, Ernesto Cattoni, Ugo Sajini, Mauro Biani, Fabio Magnasciutti e tanti altri in un crescendo di creatività.
Buduàrè una rivista a tutto tondo che nei vari numeri si arricchirà di volta in volta di nuovi disegnatori, scrittori, rubriche, servizi, argomenti, che i navigatori del web aspetteranno all’inizio di ogni mese come un vero giornale, assaporandone piacevolmente la lettura, secondo un ritmo meno concitato e transitorio di quello a cui siamo stati abituati da internet”.
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